All roads lead to Rome
23 i giorni che mi separano dalla Maratona di Roma, la nr.1 d' Italia e tra le prime venti nel mondo per partecipazione. Giorni che mi separano dalla fine di un periodo fatto di allenamenti lunghi e sfiancanti, sveglie all' alba, pioggia, buio, ipod, strade vecchie e strade nuove, di Toscana e di Romagna, di freddo. Per cosa non so, forse perchè è semplicemente bello, duri fatica ma ti senti forte e capace di tutto, poi quando arriva il giorno della gara provi una felicità che ti ripaga di tutto, un orgoglio nel tagliare il traguardo che ti scendono le lacrime. E io aspetto che succeda questo, fare una bella gara vuol dire divertirsi senza soffrire, e per non soffrire (troppo) devi essere al 100%; è questo quello che mi spinge a fare i compiti per bene negli allenamenti, è questo che mi tira fuori casa con le scarpe da corsa ai piedi. Ma ci siamo quasi Ale, questa è la settimana di massimo carico, dove non hai neanche un allenamento sotto i 20km, quella in cui devi uscire anche se piove, è quell' ultima collina prima del mare. È un equilibrio tra sforzo, velocità, concentrazione, resistenza e intelligenza. Devi essere capace di ascoltare il tuo corpo come non hai mai fatto perchè lo devi caricare fino quasi al punto di rompersi, senza fermarti troppo prima e senza spingerti oltre; e sei tu quello che decidi. Allora tieniti il mal di gambe qualche altro giorno, arriva in fondo e la maratona sarà (quasi) una passeggiata. Ci vediamo a Roma