Lettera a una ex
Cara Francesca,
la notizia che a tre anni dalla nostra separazione sei finalmente andata a convivere con il tuo nuovo fidanzato mi ha fatto sentire sulla pelle come una bruciatura di sigaretta e nello stomaco lo sfrigolio del tempo che passa. Che, sinceramente, non è una sensazione del tutto sgradevole. Del resto dopo un anno e mezzo che state insieme, era il passo giusto da fare. E' proprio perchè mi sta a cuore la vostra neonata convivenza che ci tengo a trasmetterti qualche piccolo consiglio pratico per tutelarla nel tempo.
Quando lui insisterà per organizzare una bella cena a casa vostra con gli amici, genere "tranquilla, faccio tutto io", tu assecondalo. Le linguine scotte e le patate al forno carbonizzate fuori e crude dentro vanno bene, tanto si tratta di una sera soltanto. Superato l' esame a pieni voti, con l' eroica connivenza dei vostri amici ovviamente, Vissani sarà talmente segnato da quel pomeriggio ai fornelli che non ci riproverà più. E da quel momento in poi sranno solo ristoranti o, al limite, rosticceria. Quando lui ti dirà che non vede l' ora di conoscere i tuoi, tu fingi di credergli. Organizza l' incontro e poi goditi dalle retrovie lo sfiancante wrestling mentale che scatterà negli sguardi tra lui e tuo padre. A fine giornata raccogli il suo entusiasmo per la passione di tuo padre per le auto d' epoca o i funghi o quello che è, e fagli una carezza come la si fa a un cucciolo maltrattato. Quando lui ti dirà che una sua ex si è sposata (l' ha lasciato lei sei anni fa) e che stava pensando di iscriversi in palestra, tu stringilo fortissimo e digli in un orecchio che nessuno ti piacerà mai quanto ti piace lui. Ha solo bisogno di sentirsi dire che è bello e che gli vuoi bene. Ah, aspetta la sera per farlo. Sennò mangia la foglia. Se è un creativo (qualsiasi cosa faccia: pubblicitario, falegname, customizzatore di Harley-Davidson, è uguale), quando ti sottoporrà un suo lavoro tu fingi di pensarci a lungo e poi digli che è la seconda cosa che lui abbia mai prodotto. Mi raccomando: la seconda.
Quando da lui cominceranno a venire fuori i suoi sintomi - il modo approssimativo di lavarsi le ascelle quando è di fretta, di sbadigliare a bocca aperta, di uscire dal bagno dopo la doccia in mutande e calzini - insomma tutte le giunture della persona che affiorano solo sotto la smerigliatrice della vita quotidiana... quando succederà questo, bè, pensa che lo stesso sta succedendo a te nei suoi occhi. E che dividere la vita con un' altra persona significa confrontare le rispettive abitudini, le meccaniche dei sentimenti e gli umani automatismi, e lavorare perchè combacino.
E poi quando lui ti chiederà di me, tu vai tranquilla e digli la verità. Digli che, ancora a 30 anni, mia madre continua ad abitare con me, dentro le mie nevrosi. Digli che ho il terrore di ingrassare e in generale sono terrorizzato dal mio corspo e dall' idea che il mio corpo diventerà la mia trappola. Digli della mia oggettiva vocazione naturale per le dipendenze, a cominciare da quelle affettive fino a gli antidolorifici. Anzi, meglio, digli che la dipendenza per me è lo strumento principale con cui mi rapporto con il mondo: era così anche con te, finchè siamo stati insieme e infatti dopo un pò ha finito per mangiarsi tutto il resto. Digli che sono l' idealtipo di esibizionista timido, e non a caso faccio il lavoro che faccio. Che sono possessivo al limite dell' autismo, che sono meno divertente di quanto credo di essere, e che questo genera continuamente imbarazzo, che ho una passione morbosa e molto poco virile per i gatti, che esiste una foto di me in mutande al Cimitero del Verano, che il mio umorismo è basato quasi esclusivamente sui doppi sensi a sfondo sessuale.
Che sì, magari ti ho voluo bene davvero, magari sì, più che a chiunque altra, ma ero talmente distratto da me stesso che non me ne sono nemmeno accorto. Digli così, e si tranquillizzerà. Domani mattina verrà a svegliarti sorridendo con il caffè a letto, i biscotti, le fette biscottate con la marmellata o chissà qualealtra diavoleria ipercalorica.
Baci, Peppe.[Peppe Fiore]