Dio, nella sua infinita saggezza, ha stabilito per l'uomo un limite di distanza di corsa che si aggira sui 32 km, limite imposto dall'inadeguatezza delle scorte del carburante primario del maratoneta: i carboidrati. Noi, nella nostra umana saggezza, abbiamo stabilito che la distanza di una maratona deve superare i 42 km. È in quella  "terra di nessuno" che inizia dopo il trentaduesimo km che risiede l'irresistibile fascino della maratona.



Sinteticamente questo potrebbe dare un' idea di cosa vuol dire correre la maratona, sfidare il nostro corpo e la nostra mente dimostrando a se stessi più che agli altri che siamo in grado di compiere imprese eccezionali, traendone forza e autostima. Dopo una maratona si vive meglio, niente sembra poi così difficile, ecco perchè ne faccio un' altra, e poi forse un' altra ancora...
Voglia di flow... quel momento in cui vai al passo giusto e non senti fatica e quasi ti sembra di volare sfiorando il terreno.
Voglia di Limone, di Riva Arco Torbole Malcesine, sole acqua barche montagne, l' Altissimo li sulla destra, e poi sulla sinistra... la gente la fila ai bagni chimici i sorrisi la fatica le emozioni, voglia di musica gente sulla strada, curiosità, voglia di tecnica e tattica, di ristoro al trentesimo km, della Elly che mi aspetta all' arrivo.

09.10.2011